Care/i colleghe/i, come sapete il 12/11 u.s. si è tenuto il Tavolo RSU, da remoto, relativo
l’organizzazione dei
corsi di formazione da remoto per il personale di assistenza di sala e quello
polivalente
.
La presentazione è stata fatta a più voci (il dr. Tagliacozzo ha introdotto la dr.ssa Mulone, la
dr.ssa Rubino ed Eugenio Renzetti).
In sintesi, per quanto riguarda il personale di assistenza di sala, la sinergia tra la dr.ssa Del Bono
(Ufficio Formazione), la Didattica ed i nostri astronomi ha prodotto dei moduli di due giornate a
settimana per il
personale full time
( la prima tra il lunedi e il mercoledi e la seconda tra giovedi
e venerdi) e per il
personale part time
,
un giorno solo
. I temi sono quelli affrontati già nei primi
corsi, effettuati durante il periodo del lockdown. In più, gli appuntamenti con i nostri astronomi.
Per il
personale polivalente
,
oltre la formazione
sono state previste attività inerenti direttamente
biglietterie e librerie (quali la riorganizzazione dell’
anagrafica
delle
MIC
, per la quale in futuro ci
sarà anche un upgrade, o
attività di ricerca o di promozione, di catalogo
, coordinati con la dr.ssa
Silvestro). Queste attività, è stato concordato con la Sovrintendenza, verranno effettuate dal lunedi
al sabato, a partire da domani 16/11 e, per ora, fino al 3/12 p.v.
Il dr. Tagliacozzo ha tenuto a precisare che
questa rotazione consentirà di continuare ad erogare
le attività
SENZA PERDITE
da parte dell’Azienda
.
Tutte le sigle hanno rilevato che i piani di formazione dovrebbero essere temi del Tavolo RSU,
ma si comprende l’esigenza vista la situazione emergenziale.
Come RSU/USI, sono intervenuta chiedendo se ci fosse obbligatorietà a frequentare tale
formazione
ed il dr. Tagliacozzo ha specificato che
“sono giornate lavorative”,
sottintendendo,
ovviamente, che, per la mancata frequenza debba esserci una giustificazione afferente ai nostri
istituti contrattuali
che, vi ricordo,
non sono solo le ferie
(per es. festività soppresse, congedi
straordinari, permessi visite mediche, L. 104 etc..).
Ho inoltre sollecitato, dopo l’intervento in merito dell’O.S. CISL, poiché lo avevo proposto io
stessa lo scorso 9 marzo, la possibilità di predisporre dispense cartacee per chi non avesse
strumenti informatici o, addirittura di verificare con il nostro Help desk se sia possibile convertire
vecchi PC non rottamati allo scopo. Mi è stato, così, spiegato che la piattaforma utilizzata
consentirà anche delle lezioni semplicemente telefoniche.
In ultimo, ho focalizzato l’attenzione sul tema dei
lavoratori “fragili”
proprio dell’area museale.
Recentemente avevo comunicato in azienda di essere a conoscenza di un collega dell’assistenza di
sala, già adibito allo smart working, che stava seguendo un corso di inglese da remoto. Ho
pertanto sollecitato l’inserimento in questo giro di formazione di quei colleghi fragili che, oggi,
sono reclusi in casa per via delle loro patologie ed a cui l’azienda non ha concesso nessun tipo di
mansione in smart working, neanche adibendoli ad altre mansioni come previsto dai decreti
vigenti.
E’ intervenuta, quindi, la dr.ssa Rubino per spiegare che il collega era stato messo in smart
working perché non in possesso di certificato del medico di base, seppur riconosciuto fragile
dall’azienda. Complimentandomi con l’Azienda per avere trovato la soluzione che tutelasse il
collega, ho dovuto, però, ricordare che medesimo trattamento non era stato riservato a colleghe
COSTRETTE a ricorrere al certificato di malattia per non essere esposte al rischio del contagio da
COVID, che, nel loro caso sarebbe davvero fatale. Relativamente la possibilità di svolgere lo smart
working per i lavoratori fragili, ho ricevuto pieno supporto dall’O.S. UGL e il dr. Tagliacozzo ha
concluso dicendo che avrebbe effettuato ulteriori accertamenti normativi, visto che anche lui
vorrebbe ampliare la platea di lavoratori in Smart working. Mi sono, comunque, resa disponibile,
allo scadere del certificato medico attuale dei colleghi direttamente coinvolti, a collaborare con
l’Azienda per la predisposizione di un loro avvio al lavoro agile, onde evitare ulteriori
prosecuzioni di malattie. Buon lavoro a tutte/i.